-Cosa sarebbe stato di me, senza di te- La storia di Almudena Cid

da | 17 Dic,20 | ALTO PROFILO

“Cosa sarebbe stato di me, senza di te”

Cosi inizia la lettera che Almudena Cid Tostado, a 38 anni, ha scritto alla sua allenatrice di sempre, Iratxe Aurrekoetxea, dopo 21 anni di carriera agonistica.

Almudena_Cid_2008_Beijing - Foto di Tom Theobald
Almudena_Cid_2008_Beijing – Foto di Tom Theobald

Un binomio che ha fatto la storia della ginnastica ritmica nonostante non sia mai arrivata l’agognata medaglia olimpica; Almudena, infatti, è l’unica ginnasta al mondo ad aver raggiunto la finale olimpica in quattro edizioni consecutive, da Atlanta 1996 fino alla storica esibizione finale al nastro a Pechino 2008.

Icona dell’eleganza in pedana

Una grande ginnasta, con una carriera lunghissima e piena di soddisfazioni e grandi risultati; da sempre considerata un’icona di eleganza in pedana, ha dedicato la sua carriera al concorso individuale, cercando di valorizzare gli attrezzi e l’espressività, considerando la ginnastica ritmica una forma vera e propria di arte:

” Si tratta di uno sport in cui i giudici devono valutare anche le espressioni facciali e come si utilizza l’attrezzo e invece le persone tendono a pensare che la ginnastica ritmica abbia solo a che fare con la flessibilità. È un’arte e l’arte è qualcosa che arriva con la maturità”.

Ed è la maturità ciò che ha portato Almudena nell’Olimpo delle ginnaste ritmiche di tutti i tempi. A Pechino, nel 2008, quando ha chiuso la sua carriera con la finale olimpica all’età di 28 anni, le altre 9 atlete in gara avevano tutte almeno 5 anni meno di lei. A questo proposito Almudena ha detto in una recente intervista che –Partecipare a quattro Olimpiadi è stato il risultato di un chiaro obiettivo: dimostrare che il nostro sport non è solo per le ragazze, ma per le donne, dimostrare che possiamo compiere gli anni e avere curve […]. Sul podio ci sono solo tre persone e nella ginnastica molte di più. Mi sono distinta non per essere la migliore, ma per essere diversa. Ho creato elementi originali e a questo è stato dato valore. In un certo senso, ero innovativa. Sono considerata allo stesso livello di chi ha vinto medaglie d’oro. Non c’è un solo percorso, ma molti, per sentirsi realizzata

L’elemento che porta il suo nome

La dimostrazione di quanto la campionessa spagnola abbia lasciato il segno nella ginnastica ritmica, con la sua originalità e lo studio degli attrezzi, è testimoniato dal riconoscimento da parte della federazione internazionale dell’elemento poi chiamato “El Cid Tostado” in suo onore, presentato da Almudena come chiusura dell’esibizione con la palla alle Olimpiadi di Atene 2004.

La data che però rimarrà scolpita nella memoria di Almudena e dei suoi numerosissimi tifosi in tutto il mondo è certamente quella del 23 agosto 2008.

L’ultima esibizione: Pechino 2008

Cid Tostado arriva a Pechino con il suo grande sogno in valigia: raggiungere la quarta finale olimpica e entrare nella storia. I giorni precedenti sono naturalmente caratterizzati dalla ricerca della concentrazione e dalla tensione sempre crescente. Le atlete europee temono, inoltre, che la giuria possa cercare di favorire le atlete di casa durante le qualificazioni. Cid Tostado è considerata da tutti come possibile finalista, ma nulla è scontato e la sua esibizione dovrà essere impeccabile.

Almudena è molto tesa nelle sue esibizioni di qualifica e arriva a giocarsi tutto al nastro dopo una prova non eccezionale alle clavette. Il punteggio finale le sorride e riesce a raggiungere la decima posizione, l’ultima utile alla qualificazione. E’ in finale, per la quarta volta.

La finale è per lei una festa e il 23 agosto si presenta per l’ultima volta nella sua carriera in pedana, ancora con il nastro. Ed è un nastro speciale, creato per l’occasione, dello stesso colore dell’elegantissimo body bianco e viola, dipinto a mano con disegni di fiori e i nomi di quattro città: Atlanta 1996, Sidney 2000, Atene 2004 e Pechino 2008. Le sue quattro finali, dipinte sull’ultimo nastro della sua carriera e sul suo cuore.

L’esibizione è una delle migliori: sul lento crescendo commovente del “Nessun dorma” di Puccini, Almudena sembra volare, il nastro la segue velocissimo e preciso e così, in un fiato, Almudena termina il suo esercizio. Sotto gli applausi scroscianti, si inginocchia e disegna con le dita un cuore sulla pedana, baciandola.

Un gesto che da quel giorno sarà ripetuto da molte ginnaste al termine della loro ultima gara. Anche per questo cuore, insieme al suo record, alla sua lunghissima carriera e al suo “El Cid Tostado”, Almudena è entrata nella storia della ginnastica ritmica.

Il ricordo infranto: il nastro

Nella storia è entrato anche quel nastro, mostrato al cameraman nel Kiss and Cry dopo l’esibizione e, purtroppo, andato quasi distrutto dopo che Almu lo prestò ad una azienda di materiale sportivo: le dissero che volevano creare una linea di scarpe con quel motivo ma alla fine il nastro le fu rispedito tagliato e riuscì a conservare solo la parte con la scritta “Beijing 2008”.

Almudena Cid Tostado ora ha 38 anni, scrive libri semiautobiografici per ragazze sulla ritmica, la cui protagonista non poteva che chiamarsi Olympia.

Aveva un sogno, da piccola: diventare attrice; ebbene, ci è riuscita, la potete vedere nella soap Il segreto, in onda anche in Italia.

Cristiano Citelli
Cristiano Citelli

No-blogger | No-scrittore | No-artista
Mi piacciono le storie straordinarie di persone ordinarie, lo sport, il triathlon lento e Gymnasium ’97!

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